










INFORMAZIONI
EX ALLOGGIO SEMAFORISTI
Nel suggestivo contesto paesaggistico di Capo Spartivento, il progetto ha riguardato il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ex alloggio dei semaforisti, edificio dei primi del ‘900 annesso al complesso del Faro storico. L’intervento ha puntato alla valorizzazione architettonica del manufatto esistente, integrando soluzioni progettuali compatibili con la sua natura storica e ambientale, in linea con il programma nazionale “Valore Paese – DIMORE”.
L’immobile, in stato di abbandono, è stato trasformato in una struttura ricettiva esclusiva, nel rispetto delle volumetrie originarie e dei caratteri tipologici preesistenti. Il progetto ha previsto la realizzazione di cinque suite indipendenti affacciate su una corte interna, il recupero delle murature in pietra, l’inserimento di soppalchi, una nuova piscina ricavata da una cisterna esistente e la realizzazione di una pergola fotovoltaica a servizio della struttura.
L’intervento si distingue per l’equilibrio tra conservazione, design contemporaneo e sostenibilità ambientale, restituendo dignità e nuova vita a un bene architettonico di grande valore identitario e paesaggistico.
LOCALIZZAZIONE E STATO INIZIALE
L’edificio oggetto dell’intervento si trova in località Capo Spartivento, nel territorio del Comune di Domus de Maria (CA), a breve distanza dal faro storico edificato nel 1856. Denominato “ex alloggio semaforisti”, il fabbricato si sviluppa su un unico piano con una pianta a “U” e presenta una struttura in muratura portante, copertura a falda unica con orditura in legno e tegole in coppo. Al momento dell’avvio del progetto, l’immobile si trovava in stato di abbandono.
Realizzato nei primi anni del Novecento come parte integrante del complesso del faro, l’immobile ha attraversato diverse fasi progettuali, tra cui un primo restauro approvato nel 2015, seguito da una variante e da un progetto per la realizzazione di una pergola con impianto fotovoltaico. Tali interventi preliminari hanno gettato le basi per un recupero attento e rispettoso del valore storico e funzionale del manufatto, destinato a una nuova vita come struttura ricettiva.
L’INTERVENTO
Il progetto ha previsto un intervento di restauro conservativo e rifunzionalizzazione dell’ex alloggio dei semaforisti del Faro di Capo Spartivento, con l’obiettivo di trasformare l’edificio in una struttura ricettiva di pregio, nel pieno rispetto dei caratteri tipologici e costruttivi originari. L’approccio progettuale si è ispirato al programma nazionale “Valore Paese – DIMORE”, orientato alla valorizzazione di immobili storici inseriti in contesti paesaggistici di particolare rilevanza.
L’edificio, in muratura portante, si sviluppa a piano terra con pianta a “U” attorno a una corte interna. Il progetto ha conservato l’impianto distributivo esistente, ricavando cinque suite indipendenti, ciascuna composta da due vani comunicanti e dotata di servizi igienici privati. In tre delle suite è stato inserito un soppalco sopra l’area bagno, illuminato e aerato naturalmente tramite finestre tipo Velux.
Per garantire un accesso armonico alle unità abitative, è stata progettata una pedana in legno a moduli amovibili, posata sopra la pavimentazione esistente lungo il perimetro della corte. Questa passerella ospita al proprio interno anche gli impianti elettrici per l’illuminazione esterna, garantendo una facile manutenzione e un impatto visivo minimo.
Gli spazi aperti sono distribuiti su due quote differenti. Il collegamento tra i livelli è assicurato da scale in legno amovibili e da un servoscala per garantire l’accessibilità anche a persone con disabilità.
Un intervento di particolare rilievo ha riguardato la trasformazione della cisterna esistente in una piscina a sfioro. Il volume è stato mantenuto inalterato, con l’unica modifica strutturale della quota del solaio, non più idoneo staticamente. L’accesso alla piscina è garantito da una scala a chiocciola in acciaio, che si collega a una pedana in doghe di legno per esterni lungo i lati Nord e Ovest. Il tutto è completato da un parapetto in cristallo, scelto per il suo minimo impatto visivo e la completa trasparenza.
All’interno della piscina è stata realizzata una cascata lungo la parete interna, con ricircolo dell’acqua gestito da una vasca di compenso che funge anche da seduta esterna. Sotto la piscina è stato ricavato un locale tecnico destinato a pompe e filtri, nonché al ricovero di attrezzature da giardino.
Le unità impiantistiche (per condizionamento, riscaldamento piscina e solare termico) sono state collocate all’esterno del muro di cinta, in un’area schermata dalla vegetazione e da un grigliato in acciaio corten, in tonalità coerente con la muratura esistente.
Infine, l’accesso alla struttura è stato progettato tramite due cancelli in acciaio e vetro satinato, distinti per i passaggi pedonale e carrabile, in linea con lo stile sobrio e funzionale dell’intervento.





